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06 Mar 17 GIORNATA INTERNAZIONALE DEI MUSEI: NEL 2017 DEDICATA A MUSEUMS AND CONTESTED HISTORIES
Il 18 maggio la comunità museale mondiale sarà impegnata, come ogni anno, nell’organizzazione della Giornata Internazionale dei musei. Il tema prescelto per il 2017 è Musei e storie controverse: raccontare l’indicibile nei musei. I musei sono invitati a presentare, partendo dalle proprie collezioni, testimonianze e memorie di episodi tragici o semplicemente controversi e inespressi del passato e del presente, proponendone – attraverso attività di esposizione, interpretazione, discussione, mediazione – la rilettura da più punti di vista e invitando il pubblico a una riflessione critica, senza pregiudizi di parte o preconcetti culturali e ideologici. In tal modo i musei potranno confermare il proprio ruolo di soggetti attivi nella società contemporanea, promotori di conoscenza reciproca e di dialogo tra le culture e le comunità, luoghi di incontro e di pacificazione.
In Italia il tema della Giornata internazionale dei musei, come l’anno scorso, sarà al centro della Festa dei musei promossa dalla Direzione generale Musei del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, in programma per il fine settimana del 20-21 maggio, con una formula pensata per attrarre diverse tipologie di pubblici e indurli a riflettere sul nostro patrimonio con modalità e prospettive diverse da quelle consuete.
Le storie controverse e l’indicibile nei musei
La proposta di ICOM di interrogarci sul controverso e sull’indicibile nei musei ci impegna da più punti di vista. Ci richiama a considerare in quali modi operiamo, come professionisti museali, affinché i musei in cui o per cui lavoriamo siano consapevoli del loro ruolo nella società, siano luoghi di confronto aperti anche a temi controversi, scomodi, negati. Ci sollecita anche a interrogarci sul loro passato e su quanto, in ciascuno di essi, indipendentemente dalla loro tipologia, non è stato accolto ed esposto, quanto è stato escluso o emarginato, dimenticato o celato e sulle ragioni per cui questo è avvenuto. In questa analisi siamo chiamati a distinguere e a identificare il consapevole dall’inconsapevole, l’irrilevante dal rimosso, il respinto dal trascurato, l’emarginato dal cancellato, il censurato dall’ignorato.
Il museo è una figura storicamente determinata
Nel rispecchiare i rapporti di potere della società di cui è prodotto ed espressione, il museo è inevitabilmente riflesso del suo tempo. Ma, nella variabile relazione con i suoi valori e le sue gerarchie, si assoggetta ad essi, ma può anche svolgere un ruolo critico o – più raramente – di rottura. Tra le opposte prospettive dell’asservimento e dell’opposizione – al potere, al mercato, alla cultura dominante – il museo fluttua tra dipendenza e indipendenza, tra conservazione e innovazione.
Il museo esclude
Alla natura onnivora e compulsiva del collezionismo, il museo oppone la logica della scelta e della selezione scientifica dei beni che conserva ed espone. Ma è stato anche osservato che in un museo non conta tanto quanto c’è, ma quanto è assente. Occorre quindi interrogarsi sui perché delle esclusioni, altrettanto indicative delle sue inclusioni, mutevoli nel tempo e nello spazio.
Censura e autocensura
Il museo può trovarsi ad accettare la censura di valori negati, emarginati, contestati, scomodi, autocensurandosi nelle sue scelte, ma può anche essere oggetto di censure, più o meno esplicite, da parte del potere, politico, e non solo. Può subire o rifiutare, uniformarsi o contrastare, le influenze e le imposizioni, ma anche solo ignorarle, appartandosi, distinguendosi.
Il museo separa
L’atto stesso della musealizzazione corrisponde a una separazione: dal contesto, materiale e immateriale di provenienza, dei beni. A questa inevitabile mutilazione il museo ripara con una ricontestualizzazione dei beni che tuttavia è sempre parziale, comunque omissiva. Nel dare senso, trascura, emargina valori e storie.
Indicibile e inesponibile
Nel museo l’indicibile può corrispondere, sino a coincidere, con l’inesponibile. Il non detto con l’inesposto. Per non suscitare orrore, per non offendere lo sguardo e il senso comune, per non affrontare questioni discusse, incerte, controverse, ma anche per non confrontarsi con temi scomodi, contestati, negati.