MUSEI ITALIANI 2014/2017, L’ESPERIENZA DEI PRIMI DIRETTORI DEI MUSEI AUTONOMI

Pubblicato in Attualità

27 Nov 17 MUSEI ITALIANI 2014/2017, L’ESPERIENZA DEI PRIMI DIRETTORI DEI MUSEI AUTONOMI

La Riforma del 2014 che ha riguardato i Musei statali in Italia è stata prevista dal nuovo regolamento di organizzazione del MiBACT.

Definita una vera e propria rivoluzione, essa ha concretizzato quanto previsto da numerose proposte di legge che ambivano alla creazione di istituti museali dotati di autonomia.

Sono quattro i principali obiettivi della riforma:

  1. Recupero della missione di educazione e ricerca di competenza del MiBACT
  2. Creazione di un sistema museale nazionale
  3. Autonomia degli Istituti museali
  4. Progettazione culturale pubblica, con nuove regole per l’affidamento dei servizi aggiuntivi.

È anche grazie a questa riforma che, dal 2013 ad oggi, i visitatori nei musei statali sono aumentati del 18,5% (+7 milioni), arrivando al record di 45,5 milioni di ingressi nel 2016 e confermando un positivo trend di crescita anche nel 2017.

Dopo l’anno record del 2016, il 2017 conferma un trend di crescita dei musei statali italiani significativo: tra gennaio e settembre i visitatori sono cresciuti del +9,4%, mentre gli introiti sono aumentati del +13,5%. 

Queste le regioni più virtuose in termini di visitatori e incassi: Liguria (rispettivamente +22,7% e +8,4%), Puglia (+18,3% e +13,5%), Veneto (+20% e +73,7%), Friuli Venezia Giulia (+13,7% e +19,2%), Toscana (+10,5% e +14,9%) e Campania (+10,8% e +13,9%).

Capitolo a parte i 30 musei autonomi: registrano un incremento del numero di visitatori di +11% e un aumento degli incassi di +14,5%. Questa tendenza fa prefigurare il possibile raggiungimento di un altro record per il 2017: 50 milioni di visitatori.

Tutto questo è il merito di una strategia di valorizzazione del sistema museale nazionale, delle domeniche gratuite e anche dell’incremento dello sviluppo turistico che l’Italia ha registrato negli ultimi anni.



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