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09 Ott 22 “ARTE E POTERE”: il dialogo contemporaneo con Federico da Montefeltro
Continuano con “Arte e Potere” i festeggiamenti ad Urbino dedicati al duca Federico da Montefeltro, a seicento anni dalla sua nascita (1422-2022). Alle Sale del Castellare di Palazzo Ducale irrompe l’arte contemporanea con un progetto fortemente voluto dal curatore Vittorio Sgarbi, pro sindaco della città marchigiana. Fino all’8 gennaio 2023 si può visitare la mostra “Arte e Potere. In dialogo con Federico da Montefeltro”. Otto scultori mostrano il rapporto esistente tra gli artisti e i potenti in ogni campo, dalla politica alla finanza allo sport. Sono Giuseppe Bergomi, Bertozzi & Casoni, Tullio Cattaneo, Giuseppe Ducrot, Marco Lodola, Igor Mitoraj, Livio Scarpella e Ivan Theimer. Nelle sale spiccano una trentina di opere, prodigi di tecnica, virtuosismo e di invenzione. Si tratta di sculture realizzate su commissione, pubblica o privata, per celebrare un fatto o qualificare un luogo o ancora per esaltare la gloria individuale. E per capire quanto la grandezza possa trovare ancora nell’arte un mezzo per rappresentare se stessa e quanto il potere possa essere impiegato per migliorare il mondo.
Il curatore Vittorio Sgarbi: “Federico da Montefeltro è ‘vivo’. Così come si celebra ovunque l’arte contemporanea nelle grandi città del mondo, sarebbe sembrato provinciale ritenere Urbino un mausoleo o un memoriale di una grandezza perduta, non intendendone la condizione e il ruolo di capitale ideale (e reale) anche nel nostro tempo. È proprio per questo che ho voluto proporre, nello spirito di attualità dell’esempio di Federico da Montefeltro, la mostra su “Arte e potere”, evitando il facile riferimento ai monumenti nelle piazze stabiliti grazie ad appartenenze politiche o all’alibi di soggetti di esaltazione di valori civili, in chiave prevalentemente retorica, dopo la stagione della celebrazione degli eroi risorgimentali.
Una selezione di artisti liberi, di eccezionale qualità, che abbiano operato in regime di commissioni pubbliche, senza nascondersi dietro la copertura e l’impegno sociale, ma in nome dei valori assoluti della invenzione, della creatività e della bellezza”.
Invenzione, creatività e bellezza per parlare al mondo
Con la mostra “Arte e potere. In dialogo con Federico da Montefeltro” la lettura del grande duca urbinate di Urbino si attualizza. Si ammirano così nelle sale del Castellare opere celebrative come il “Mario Balotelli” di Livio Scarpella, autore anche del monumento a Niccolò Paganini per il Teatro Carlo Felice di Genova e del “San Bartolomeo”. Svetta la stele bronzea di Ivan Theimer realizzata in memoria di Vittorio Sgarbi ed altri per la violazione dell’embargo in Libia, posta in dialogo con il busto spezzato di impronta classica di Igor Mitoraj e le due sculture di Tullio Cattaneo per le nicchie della navata laterale della cattedrale di Noto, il “San Matteo” e il “San Giacomo Maggiore”, frutto dell’impresa ricostruttiva grazie a scultori e pittori. Le ceramiche policrome neobarocche di Bertozzi & Casoni omaggiano invece le quattro stagioni di Arcimboldo aggiungendone una quinta contemporanea, le sculture di Giuseppe Bergomi che raffigurano santi e allegorie, oltre alla scultura dell’eroina risorgimentale Cristina Trivulzio di Belgioioso per piazza Belgioioso di Milano, mentre Giuseppe Ducrot è in mostra con un “San Matteo” in bronzo. Luminosissima, infine, la scultura in lamiera zincata e led di Marco Lodola dai colori pop e forme sintetizzate, tipica del suo stile vintage anni ‘50.
Come sottolinea il curatore Vittorio Sgarbi: “Si tratta di alcuni ancora rari e notevolissimi esempi di commissioni pubbliche che contemplano insieme l’esigenza celebrativa e la libertà creativa degli artisti. Proprio in questo spirito, di fertili e fruttuosi rapporti fra arte e potere, in una grande città rinascimentale che riafferma la propria presenza nella contemporaneità, si ripete l’esempio, nel modo più originale e stimolante, senza retorica commemorativa, di Federico da Montefeltro”.
La mostra “Arte e potere. In dialogo con Federico da Montefeltro” offre l’occasione di interrogarsi sui nuovi modelli di affermazione sociale ed economica e di verificare in quali forme la produzione artistica sia possibile, più o meno liberamente, nei confronti del committente. Celebra la gloria eterna di un modello politico fondato sul potere e sulla forza, che trova nella cultura e nell’arte la maniera sublime di rappresentarsi e di parlare al mondo. Un rapporto oggi difficile da immaginarsi e che con Federico da Montefeltro portò un fervente, produttivo ed unico clima culturale.
La mostra è realizzata dal Comune di Urbino, con il sostegno e il patrocinio del Comitato nazionale per la celebrazione del sesto centenario della nascita di Federico da Montefeltro, e dalla Regione Marche, in collaborazione con la Galleria Nazionale delle Marche. L’organizzazione è affidata a Maggioli Cultura.
GLI ARTISTI IN MOSTRA
Giuseppe Bergomi – I personaggi, le figure di Bergomi sono spesso desunti dal contesto famigliare o dai limiti contenuti dell’esperienza biografica del suo atelier. Il suo realismo è frutto di un lavoro lento e meticoloso, dove la vera protagonista della sua cifra espressiva è da sempre la figura umana.
Bertozzi & Casoni – Società fondata nel 1980 da Giampaolo Bertozzi e da Stefano Dal Monte Casoni. Grandi sperimentatori e artisti di fama internazionale, rappresentano una realtà distorta attraverso opere in ceramica, prestando particolare attenzione agli elementi di scarto o secondari.
Tullio Cattaneo – L’interesse prevalente dell’artista per la figura umana si rivela già nei bozzetti grafici e nelle sculture si articola in tre temi fondamentali: il nudo maschile eroico, il nudo femminile (bagnanti e Veneri) ed il ritratto, nel quale la matrice arcaica si sposa con la ricerca di stilizzazione.
Giuseppe Ducrot – Scultore eclettico, ascrivibile al movimento anacronista. Con la tecnica della fusione a cera persa esegue, nel corso degli anni, bronzi di straordinaria fattura che sembrano mimare modelli di età remote come l’età romana imperiale o quella ellenistica.
Marco Lodola – L’artista sagoma materiali plastici, inserisce all’interno luci a neon o a led e ne colora l’esterno, rigorosamente con colori pop e forme sintetizzate. Nascono così le sue sculture luminose, statue in plexiglass illuminate internamente con tubi luminosi, che caratterizzeranno tutta la produzione artistica.
Igor Mitoraj – I frammenti di un passato, i corpi ed i volti raffigurati con caratteristiche ben proporzionate, tipicamente elleniche, sono il punto di partenza dell’artista, per una riflessione su temi senza tempo come l’amore, il desiderio sessuale, la femminilità ma anche la solitudine e la sofferenza.
Livio Scarpella – Scultore, ma anche pittore, esprime attraverso le sue opere una struggente malinconia esistenziale, in un limbo tra stile rococò e iconografia moderna. Scarpella si pone in continuo rapporto con la tradizione, versatile e raffinato.
Ivan Theimer – Scultore ma anche raffinato pittore e scenografo, nel suo percorso artistico è rimasto legato al fascino culturale del suo paese natìo, la Moldavia, ampliando poi l’orizzonte. Le sue opere esprimono vitalità e luminosità, rese più evidenti dalle strutture geometriche degli obelischi.