INTERVISTE DAI COMUNI: Roberto Luciani, Sindaco del Comune di Cossignano

Pubblicato in Interviste, News

03 Set 23 INTERVISTE DAI COMUNI: Roberto Luciani, Sindaco del Comune di Cossignano

Roberto Luciani è Sindaco del Comune di Cossignano (AP) dal 2020.
Gli abbiamo chiesto progetti, visioni e suggerimenti sulla sua città.

Sindaco, parliamo di Cossignano come “meta non comune”: quali sono le tre cose che consiglia assolutamente di fare o di vedere a chi viene in visita?

Prima di tutto consiglio di abbandonare il tempo presente e lasciarsi andare al passato e contemporaneamente alla ricerca introspettiva delle proprie radici e del proprio io. Sia l’ambiente che il nostro borgo aiutano molto in questo senso. Chi viene a visitare Cossignano si immerge nella storia dei Piceni, non a caso il borgo è denominato l’“ombelico del Piceno”, quello originario della V Regio “Picenum”, trovandosi a metà strada tra Ancona, nelle Marche, e Atri, in provincia di Teramo. Nel nostro territorio ci sono stati importanti ritrovamenti archeologici, appunto di epoca picena, catalogati e oggi raccolti nell’Antiquarium comunale “Niccola Pansoni”.

Il primo posto da visitare sono, quindi, i Musei Civici che comprendono l’Antiquarium comunale, il Museo Civico di Arte Sacra nella Chiesa dell’Annunziata e il Museo della Civiltà Contadina.

Il centro storico nel suo complesso è a sua volta un’attrazione, con lo sviluppo dall’epoca picena a quella medioevale fino alla rifioritura nel Rinascimento con il tipico incastellamento come avvenuto anche per gli altri borghi del territorio. Cossignano si distingue, però, per la sua pianta ovoidale molto regolare. In particolare, merita attenzione la Porta di Levante – detta anche di san Giorgio, il nostro patrono – come elemento architettonico di rilievo. Da qui si passa alla principale Piazza Umberto I, molto accogliente e con un’ottima acustica che si presta per i numerosi concerti che vi si svolgono. La passeggiata termina al Cassero, dove si può godere un panorama incredibile che spazia dal mare alla media collina fino a tutta la catena appenninica visibile dal Gran Sasso ai Sibillini. Nelle giornate più terse si riesce a scorgere anche il Monte Conero.

Cossignano, infine, è un borgo immerso nella naturalità tipica della media collina picena ed è apprezzabile nel percorso naturalistico “Le Cese”, un anello di circa 6,5 chilometri che si aggancia ad un altro anello di 5 km. Partendo dal borgo si dipana nel paesaggio e va percorso senza fretta, regalandosi tutto il tempo per apprezzare al massimo l’ambiente circostante: si possono ammirare, ad esempio, le coltivazioni dei piccoli appezzamenti che discendono dalla mezzadria e che segnano il paesaggio come fossero tanti quadri dai colori splendidi, che variano di stagione in stagione. Penso al grano che imbiondisce, ai papaveri rossi o al verde dei prati, alternati a vigneti e oliveti. Nella nostra zona c’è anche la presenza dei calanchi, fenomeni geomorfologici di erosione degli strati superficiali del terreno prodotti principalmente nel tempo dallo scorrimento delle acque su rocce argillose. Si collocano in maniera armonica in questo paesaggio modellato dalla coltivazione dell’uomo. Il percorso naturalistico si può fare sia a piedi che in mountain bike, e gli appassionati potranno soffermarsi ad ammirare anche una flora particolare e molte specie di volatili, come la ghiandaia, il cardellino, il picchio (animale tipico del Piceno), il falco, la poiana, l’upupa.

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Recentemente è stato realizzato un importante progetto di valorizzazione turistica di Cossignano, con un virtual tour e totem informativi. Ci può spiegare nel dettaglio e quali sono le finalità di questo progetto?

Il nucleo centrale dell’identità culturale di Cossignano è la Chiesa dell’Annunziata ed è di particolare suggestione. La parte più antica è stata costruita intorno al 1265 e cattura subito l’attenzione per gli splendidi affreschi che decorano le pareti dell’unica navata, databili tra la fine del XV secolo e gli inizi del XVI secolo, e che sono stati ben restaurati recentemente. Il nuovo virtual tour, realizzato in collaborazione con Maggioli Cultura, permette di approfondire dettagli decorativi e curiosità, entrando nella chiesa e zoomando mano a mano sulle pareti. Questo progetto è stato davvero un grande lavoro di tutti e ci ha permesso di valorizzare in modo particolare il Museo Civico di Arte Sacra custodito nella Chiesa. È stata infatti l’occasione per effettuare un aggiornamento e una catalogazione puntuale delle opere, grazie al prezioso e corposo supporto del prof. Walter Scotucci, che ringrazio particolarmente. I nuovi studi hanno riguardato sia il Museo di Arte Sacra che il Museo Archeologico, che conserva reperti del popolo dei Piceni con i loro ornamenti, armi e oggetti del vivere quotidiano.

Il virtual tour è stato realizzato con tecnologie avanzate ed è possibile vederlo sia in loco che da remoto (cliccando sul qr-code), così da conoscere tutti i dettagli dell’edificio e delle opere, attraverso l’apertura di schede dedicate. Consiglio di prendersi sempre tutto il tempo necessario per approfondire le diverse informazioni e curiosità.

Al virtual tour si affianca poi il totem informativo, posizionato all’esterno dei Musei civici. Anche qui è inserito un qr-code, da poter cliccare per fare una visita virtuale dettagliata delle nostre emergenze culturali.

Rivolgiamo l’attenzione ai giovanissimi. C’è un progetto culturale nel suo Comune pensato per le generazioni future?

Va fatta una premessa: dopo il sisma del 2016, la condizione demografica del nostro borgo è diventata abbastanza critica. Essendo Cossignano all’interno del cratere sismico, è stata necessaria una forte delocalizzazione. Abbiamo subito messo in atto tutte le politiche possibili per cercare di rendere attrattivo il borgo e riportare un incremento demografico, obiettivo proprio del nostro mandato amministrativo. Una bella soddisfazione è stata che lo scorso anno (2022) abbiamo registrato un saldo positivo. Questo ci dimostra un ritorno di affezione al nostro territorio come luogo dove vivere.

Quindi tutte le nostre politiche amministrative sono dedicate ai giovanissimi. Incrementare, ad esempio, le attività ricreative significa progettare in maniera puntuale un calendario annuale di eventi, caratterizzandolo per stagione e con importanti proposte culturali che possano interessare un pubblico di ogni età. Altro aspetto importante da evidenziare è che Cossignano è capofila del progetto PNRR della misura B2.2 “Tessuinum”, che ha unito i nove Comuni della valle del fiume Tesino per una serie di importanti interventi di riqualificazione e valorizzazione turistica e culturale. Si basa sulla realizzazione di una piattaforma tecnologica online per organizzare e prenotare le visite turistiche sul territorio, declinate sulle peculiarità e unicità di ogni comune. In questo ambito si innesta chiaramente la creazione di impresa, che è artigianale e artistica a servizio del turismo, e diventa un’occasione lavorativa particolarmente interessante per i più giovani.

Segnalo infine che lo scorso anno il Comune di Cossignano ha ottenuto l’accreditamento regionale di Ente formativo attraverso il quale si stanno attivando una serie di corsi professionalizzanti per lo sviluppo del turismo e dell’artigianato, specie artistico, che può diventare un’ulteriore opportunità di sviluppo professionale, specie per i giovani e giovanissimi.

Qual è, Sindaco, una delle ultime “mete” culturali che lei stesso ha visitato in Italia? Un borgo caratteristico, una mostra, un’attrazione turistica oppure un monumento storico o contemporaneo…

Quando si è sindaco di una città, diventa sempre molto difficile trovare il tempo per viaggiare. Posso citare, però, la piacevole visita alla città toscana di Certaldo, con cui abbiamo un patto di amicizia insieme con il Comune di Ripatransone. Intorno agli anni ’50, infatti, si verificò un fenomeno migratorio in particolare proprio verso questo comune. Per tenere vivi e produttivi questi rapporti con le famiglie che si trasferirono lì, ci scambiamo la presenza nelle reciproche iniziative annuali. Abbiamo così partecipato alla “Boccaccesca”, una rassegna enogastronomica molto interessante e dedicata proprio allo scrittore Boccaccio che ebbe i natali a Certaldo. Siamo stati presenti con un nostro stand di prodotti tipici ed è stato un momento molto coinvolgente. Sono rimasto veramente ammirato da questo antico borgo, che per qualche aspetto somiglia a Cossignano. Reputo che sia fondamentale continuare a fare sinergia, è questa la tipicità dell’Italia e che ci distingue nel mondo.

Se dovesse tornare nella sua città dopo 10 anni di assenza, quale sarebbe la prima cosa che vorrebbe sicuramente rivedere o fare?

Altro aspetto che caratterizza tutti i nostri borghi italiani è sicuramente la gastronomia con le sue cucine tipiche. Per questo sicuramente vorrei gustarmi subito un buon piatto di stoccafisso alla Cossignanese, che ci distingue a livello mondiale. Ha una preparazione molto particolare ed è cucinato con ingredienti che si usano solo qui, tra cui un ecotipo locale di Cardo mariano – mi sto impegnando per poterlo iscrivere nel repertorio regionale della biodiversità – di cui si usa la corteccia della radice. Lo stoccafisso alla Cossignanese è in umido con il pomodoro ed ha un gusto appunto irripetibile. La tradizione risale alla fine della prima guerra mondiale: nacque quando la cittadinanza lo offriva ai combattenti e reduci. Ci onoriamo di poter perpetuare questo momento storico di grande solidarietà nei confronti delle famiglie di chi aveva sofferto per la patria. Tramandiamo questa tradizione anche con la sagra della stoccafisso che si celebra ogni anno il giorno di Sant’Antonio, il 17 gennaio.


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