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12 Feb 24 INTERVISTE DAI COMUNI: Gianluca Serra, Sindaco del Comune di Genoni
Gianluca Serra è il Sindaco del Comune di Genoni (SU) dal 2019.
Gli abbiamo chiesto progetti, visioni e suggerimenti sul suo paese, comune italiano di 745 abitanti della provincia del Sud Sardegna.
Sindaco, su quale progetto culturale e/o turistico state lavorando per il Comune di Genoni?
Negli ultimi dieci anni abbiamo strutturato a Genoni un piccolo sistema museale abbastanza originale, composto da due spazi museali: il museo etnografico dedicato al Cavallino della Giara, che fa parte della nostra cultura e delle nostre tradizioni, e il PARC, un Museo Paleontologico Archeologico. Il primo, allestito in un bell’edificio storico recuperato, ha il compito di raccogliere le testimonianze del paese di Genoni, concentrandosi sulle realtà radicate nella memoria storica della sua popolazione e conservate attraverso la cultura materiale, il lavoro, i racconti, l’ambiente anche con apparati multimediali. Il PARC, invece, è un museo di nuova concezione: oltre all’esposizione di fossili recuperati in un geosito nel territorio del comune di Genoni, è molto esperienziale e quindi assume un’importante funzione didattica, ricostruendo la storia geologica del nostro territorio. È visitabile anche attraverso attività laboratoriali ed è veramente molto apprezzato. È un unicum in Sardegna e si distingue come tipologia anche nel panorama nazionale. Si trova a mezza costa del colle di Sant’Antine, che sovrasta l’abitato di Genoni, in una posizione quindi anche molto suggestiva. Nello stesso museo c’è una parte dedicata all’archeologia con il pozzo nuragico, i cui reperti appartengono a varie epoche storiche dal periodo nuragico ai Romani. Il sistema museale è quindi uno dei punti di forza del comune di Genoni. Non si può, poi, non citare tutto il percorso che stiamo portando avanti per la costituzione del Parco dell’Altopiano della Giara insieme con gli altri tre comuni di Gesturi, Tuili e Setzu che detengono con Genoni la proprietà di questa superficie. Avere un parco naturale istituito con la legge regionale 31/1989 è un obiettivo intrapreso da molto tempo e su cui stiamo mettendo basi importanti. Come comune di Genoni creeremo a breve anche un infopoint all’ingresso del Parco, il quale sarà il primo approdo per chi visita l’Altopiano dal versante di Genoni, analogamente a quanto già predisposto negli altri tre comuni della Giara. A sistema, pertanto, avremo quattro infopoint attualmente gestiti dalla Fondazione Altopiano della Giara, costituita nel 2021 dagli stessi comuni. L’attività della Fondazione consiste nella gestione diretta di tutti i servizi di salvaguardia e valorizzazione delle zone e strutture di interesse culturale, ambientale e turistico dei quattro comuni fondatori.
Altro aspetto da sottolineare è che Genoni è tra gli otto comuni a livello regionale ad aver beneficiato del finanziamento del Bando Borghi. È certamente un percorso difficile a livello burocratico, ma un progetto molto interessante che si orienta su diverse linee. Prima di tutto il rafforzamento del nostro sistema museale, inoltre è prevista la creazione di un museo diffuso all’interno del paese, facendo forza sulla nostra ricchezza paleontologica. Infine, organizzeremo eventi, attività culturali e percorsi di valorizzazione, anche con la creazione di murales significativi legati alla storia del paese, il tutto per rendere attrattivo il paese di Genoni.
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Parliamo ora di Genoni come “meta non comune”: quali sono le tre cose assolutamente da fare o da vedere, secondo lei, per chi visita il vostro paese?
Geograficamente Genoni si trova in posizione strategica, a 15 minuti in auto da altri luoghi di interesse come Laconi e il suo bellissimo Parco, Barumini col sito UNESCO di “Su Nuraxi”, Isili per la tradizionale lavorazione del rame o Samugheo noto per l’artigianato tessile. Anche il mare è distante circa un’ora, quindi si possono creare percorsi turistici con varie tappe interessanti.
Rispetto alla visita di Genoni, consiglio sicuramente il sistema museale di cui abbiamo parlato, in particolare il geosito di “Duìdduru”, di importante valenza geologica e paleontologica. Poi sicuramente una passeggiata al Parco della Giara, magari andando a piedi dal paese e attraversando il bosco, le sorgenti e corsi d’acqua. In primavera è ancora più spettacolare. Infine consiglio di salire sul colle di Sant’Antine, dopo aver visitato il PARC, perché da lì si domina un paesaggio non comune, riuscendo ad ammirare buona parte della Sardegna e, nelle giornate più terse, anche il mare dalla parte di Oristano. Il colle rappresenta un’area archeologica assai importante caratterizzata da un pozzo nuragico profondo 40 metri, dai resti di una fortezza punica, su cui poi è stato edificato un tempio romano dedicato alla dea Giunone, e dai resti di un nuraghe trilobato nel pianoro sommitale.
Rivolgiamo l’attenzione ai giovanissimi. C’è un progetto turistico che state portando avanti a Genoni, oppure che vorrebbe realizzare, per le generazioni future?
Certamente possiamo citare le attività laboratoriali al PARC rivolte alle scolaresche di ogni ordine e grado e ai bambini e giovani anche durante il periodo estivo, che vengono da tutta la Sardegna e non solo. Grazie al progetto del Bando Borghi, inoltre, abbiamo avviato con altri partner attività di scambio giovanile: lo scorso anno 13 ragazzi sotto i 17 anni di età sono andati all’estero a fare un periodo di esperienza e allo stesso tempo noi abbiamo accolto in paese ragazzi provenienti da altre nazioni sia europee che extra europee. Stiamo cercando quindi di spingere questa apertura allo scambio, che riteniamo generi momenti molto interessanti. A febbraio, ad esempio, arriveranno circa 60 ragazzi da tutta Europa e trascorreranno un breve periodo a Genoni, interagendo con gli abitanti. Dico sempre ai giovani: oltre a studiare e darvi un obiettivo per il futuro, girate all’estero dove è possibile, uscendo dagli schemi per guardarsi attorno e fare esperienze costruttive. È vantaggioso quindi approfittare dell’opportunità di questi scambi, perché permettono a costi sostenibili di crescere e di aprire gli orizzonti mentali.
Oltre a ciò, come Amministrazione, cerchiamo di stimolare i giovani dando l’idea che ci sono delle opportunità che si possono sviluppare qui a Genoni, il loro paese, con progetti per il futuro, grazie alle giuste competenze e alla creazione di attività e servizi specifici, sempre più richiesti ad esempio sia in ambito turistico che ricettivo e ristorativo. Stiamo lavorando per far capire che tutto ciò qui si può costruire, sempre dopo aver svolto un percorso di formazione mirato e la giusta esperienza anche internazionale.
Qual è, Sindaco, una delle ultime “mete” culturali/turistiche che ha visitato? Una mostra, un museo, un borgo, un monumento storico o contemporaneo…
Ultimamente ho dovuto ridurre le visite fuori Sardegna, per cui mi sono dedicato alle opportunità offerte dalla nostra isola. Recentemente ho visitato il Nuraghe di Genna Maria a Villanovaforru, dove hanno da poco completato gli scavi. Ho partecipato poi alla piacevole manifestazione dedicata a zia Veronica a Zeddiani. Era un’anziana signora che eseguiva delle pitture naif dove rappresentava sempre le vicende quotidiane e tradizionali del suo paese e del contesto sardo, pitture molto vive e colorate. Rimasta vedova, per mantenere la famiglia pagava le spese con i suoi quadri, oggi quindi presenti in tante famiglie sarde. Durante questo evento i cittadini di Zeddiani aprono le loro case che si possono visitare facendo un percorso strutturato in una mostra diffusa, grazie alla partecipazione di tutto il paese alla festa. È davvero coinvolgente, perché si unisce la sfera privata a quella pubblica. Lo scorso anno, in particolare, è stato il centenario dalla nascita di zia Veronica e perciò la manifestazione è stata ancora più ricca.
Nell’anno appena concluso ho visitato anche l’Isola di San Pietro, rinomata per la parte enogastronomica legata alla tonnara, il paese di Orgosolo, con i suoi murales e con la parte selvaggia della Foresta Demaniale di Montes, considerata la foresta primaria di lecci più antica del Mediterraneo. Ho anche partecipato per la prima volta alla Discesa dei Candelieri a Sassari, festa particolarmente vivace e interessante.
Se dovesse tornare a Genoni dopo 10 anni di assenza, quale sarebbe la prima cosa che vorrebbe sicuramente rivedere o fare per “sentirsi a casa”?
Uno lungo “spuntino” in compagnia, per ritrovare gli amici di sempre e organizzare un momento conviviale in cui raccontare e raccontarsi, passando del piacevole tempo insieme. Magari in aperta campagna, per mescolare aria pura e prodotti locali, e anche con qualcuno che suona uno strumento musicale, un incontro quindi in cui si ride, si scherza e si rinnova il legame con la propria comunità e con la Sardegna.