INTERVISTE DAI COMUNI: Mario Agnelli, sindaco di Castiglion Fiorentino

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07 Set 24 INTERVISTE DAI COMUNI: Mario Agnelli, sindaco di Castiglion Fiorentino

Mario Agnelli è Sindaco del Comune di Castiglion Fiorentino (Ar) dal 2014. È al suo terzo mandato. Gli abbiamo chiesto progetti, visioni e suggerimenti sulla sua città, nel cuore della Valdichiana.

Sindaco Agnelli, è stato da poco riconfermato per il suo terzo mandato. Di certo un successo, ma anche una grande responsabilità verso i cittadini. Cosa ha in programma per la sua città in ambito culturale e turistico?

Sicuramente è stato un successo che è andato oltre le mie aspettative, con una percentuale del 75% delle preferenze, superiore alle precedenti elezioni, che erano state del 63% e 71%. Ritengo che questa affermazione sia legata a tutto il lavoro fatto, anche in ambito turistico e culturale. In particolare in questo settore, mi preme dire che i risultati sono doppi, in considerazione che nel primo mandato ho ereditato una situazione di dissesto finanziario, quindi con pochissima capacità di investimento, mentre il secondo mandato è stato condizionato dalla pandemia. Ora mi pongo l’obiettivo che Castiglion Fiorentino continui a crescere ancora di più a livello turistico. I dati sono a nostro favore: nel 2014, infatti, erano state registrate 45.000 presenze nel nostro Comune e nel 2023 invece 145.000 presenze, ben 100.000 in più. Sicuramente è un segnale molto forte, che denota uno sviluppo significativo del turismo nel nostro territorio, grazie anche all’attenzione che stiamo dando in modo rilevante alla cultura e su cui vorremmo investire maggiormente per il futuro. Non necessariamente però con grandi risorse economiche, difficili da reperire, ma abbiamo pensato di continuare a valorizzare le nostre bellezze e i beni culturali mettendoci in rete.

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La sinergia in rete è proprio il tema del progetto appena avviato “Rinascimento in Valtiberina e Valdichiana”, frutto di un protocollo d’intesa con altri tre comuni del territorio. Che valore ha questo progetto a livello culturale e turistico per il Comune di Castiglion Fiorentino?

Rinascimento in Valtiberina e Valdichiana è il progetto di valorizzazione in rete del patrimonio artistico, culturale e paesaggistico del territorio nato dall’intesa tra i comuni di Castiglion Fiorentino, Citerna, Monterchi e Sansepolcro. Un sistema unico di comunicazione e promozione, con particolare riferimento al periodo rinascimentale e alla eccezionale fioritura di maestri e capolavori che lo hanno caratterizzato: Bartolomeo della Gatta, Piero della Francesca, Donatello e altri grandi maestri. Ancora oggi costituiscono uno straordinario patrimonio identitario. L’idea progettuale è sostenuta dal critico d’arte Vittorio Sgarbi. Ritengo, parlando a nome anche degli altri tre Comuni, che questo trend di crescita turistica riguarda l’intero nostro territorio. I numeri dei visitatori, infatti, possono migliorare in tutte le realtà museali di Castiglion Fiorentino, Citerna, Monterchi e Sansepolcro. La forza del progetto è proprio l’idea di viaggio: in 40 km, tra due vallate limitrofe, si può fare un percorso sensazionale nel Rinascimento. Il progetto si basa sulla realizzazione di prodotti multimediali, come virtual tour e un portale web, su cui stiamo lavorando in collaborazione con Maggioli Cultura e Turismo e che prestano saranno diffusi. Mostrano quello che si può fare nei nostri quattro Comuni attraverso un percorso organizzato in autonomia. “Rinascimento in Valtiberina e Valdichiana” è una rete di sinergia, tecnologia e strumenti all’avanguardia per affrontare in modo concreto e strategico il mercato di oggi.

Parliamo ora di Castiglion Fiorentino come “meta non comune”: quali sono le tre cose assolutamente da fare o da vedere, secondo lei, per chi visita la vostra città?

Prima di tutto, consiglio di gustare la nostra buona tavola, con quello che definisco sempre il “triangolo magico”: olio, vino e carne chianina. Secondo, conoscere lo splendido paesaggio che ci circonda con un turismo lento, attraverso percorsi naturali che si possono fare a piedi o in bici, dove rilassarsi a contatto con la natura. Sono certamente una caratteristica del nostro territorio, dalla collina alla montagna alla pianura. Immancabile, infine, un bel giro nel centro storico di Castiglion Fiorentino, il nostro scrigno. Regala sempre grandi sorprese, a partire dal ricco patrimonio artistico, con ben 50 chiese censite, il sistema museale, le sue piazze, il loggiato Vasariano. È un piacere passeggiare nel nostro centro, tra l’altro negli ultimi anni c’è stato un ritorno importante di residenti e quindi si percepisce una “vita” costante di giorno e di notte. È la vera forza e autenticità di Castiglion Fiorentino.

Qual è, Sindaco, una delle ultime “mete” culturali/turistiche che ha visitato in Italia? Un borgo particolare, una città, una mostra, un museo, un luogo artistico…

La mia meta preferita, quasi una seconda casa, è l’isola di Lampedusa, l’ultimo lembo d’Italia in mezzo al mare Mediterraneo, mio alter ego alla città di Castiglion Fiorentino. Recentemente ho accompagnato qui una delegazione calcistica di Castiglion Fiorentino per un gemellaggio sportivo. È stato uno scambio culturale, sportivo e soprattutto gastronomico. Sono rimasti tutti esterrefatti.

Se dovesse tornare a Castiglion Fiorentino dopo 10 anni di assenza, quale sarebbe la prima cosa che vorrebbe sicuramente rivedere o fare per “sentirsi a casa”?

Farei quello che faccio sempre: assaporare la tavola di Castiglion Fiorentino. Avrei proprio la necessità di sentire i sapori della mia terra. E poi visiterei il paesaggio, che per me vuol dire lunghe camminate in campagna e nei boschi, che faccio regolarmente e con piacere per recepire i colori e gli odori di una natura che qui è sempre molto curata. Castiglion Fiorentino, infatti, è un paese a misura d’uomo che si riesce a controllare e curare sia nel suo centro abitato che nel territorio, grazie all’attenzione di tutti. Ed è un aspetto che si percepisce molto bene e fa la differenza.


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