11 Nov 24 Destinazione turistica: come affermarsi sui mercati internazionali con bandi pubblici e operatori privati
Per una destinazione turistica, a livello locale, regionale o nazionale, affermarsi sui mercati internazionali richiede strategie strutturate e strumenti finanziari adeguati. Due sono i punti focali su cui vorrei concentrarmi oggi: bandi pubblici (per aggiungere dotazioni finanziarie da livelli superiori a livelli inferiori) e collaborazioni con operatori privati (per assicurarsi di convertire il più possibile in prenotazioni reali gli investimenti posti in essere). Entrambi rappresentano risorse fondamentali per ampliare la visibilità della destinazione e attirare reali flussi turistici dall’estero. Nel dettaglio, l’accesso ai fondi pubblici (il Comune dalla Regione, la Regione dal Ministero, le Regioni ed i Comuni dalla UE) è particolarmente utile per sostenere le azioni promozionali che, senza risorse adeguate, potrebbero essere difficilmente realizzabili per le casse dell’amministratore della destinazione stessa. Tali fondi consentono di coprire i costi associati alla promozione internazionale, come la partecipazione a fiere turistiche, la creazione di pacchetti dedicati e lo sviluppo di accordi commerciali e la realizzazione di piattaforme digitali multilingua in grado di facilitare l’interazione con i turisti stranieri.
Per una destinazione, piccola o grande che sia, partecipare a bandi per nuove risorse significa avere accesso ad opportunità impensabili per costruire una base promozionale solida, adattata davvero ai gusti e alle aspettative dei visitatori stranieri. Con i fondi aggiuntivi non ci si accontenta di tenere aperti gli IAT o di gestire uno stand in fiera o, infine, stampare brochure ma è possibile fare molto di più: si possono sviluppare infrastrutture digitali moderne e coinvolgenti come portali di prenotazione di servizi, sintografie, riproduzioni 3D.
Questo tipo di contenuti, se sviluppato con il giusto approccio, può cambiare il modo in cui una destinazione viene percepita e scelta dai turisti internazionali. Non si tratta solo di mostrare foto e descrizioni, ma di offrire un’esperienza digitale che renda l’intera destinazione accessibile, oltre che “prenotabile”, con pochi clic. Se pensiamo in particolare al mercato B2B, i tour operator internazionali, vedendo un sistema organizzato e facile da usare, saranno molto più propensi ad includere la destinazione nei loro pacchetti e a promuoverla nei rispettivi Paesi.
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Vi è poi il tema, spinoso, della collaborazione con i tour operator privati. Uno degli aspetti più importanti nella collaborazione tra una destinazione turistica e gli operatori privati, specialmente quelli già esperti nei mercati internazionali, è che questi ultimi conoscono molto bene i gusti e le aspettative dei visitatori stranieri. Grazie alla loro esperienza, una destinazione locale può modellare alcuni servizi come i trasporti ed i musei, ad esempio, seguendo questi input, adattando proposte tematiche ed eventi locali in modo che colpiscano esattamente l’interesse dei turisti esteri dei mercati target.
Un’altra strategia vincente è partecipare insieme agli operatori privati alle grandi fiere del turismo specialmente quelle che non hanno il sostegno regionale o ministeriale ma che sono più specifiche per singole nicchie di mercato. Questi eventi sono occasioni cruciali per presentare la destinazione e stringere contatti con nuovi buyer internazionali. Partecipando con il supporto di partner esperti, una destinazione riesce a rafforzare la sua visibilità in modo molto mirato: gli operatori possono consigliare su come proporre la destinazione e quali caratteristiche enfatizzare per attirare l’interesse dei professionisti stranieri. Inoltre, gli operatori privati dispongono già di una rete di contatti che permette di far arrivare la promozione ai giusti interlocutori, facendo in modo che la destinazione non sia solo visibile ma anche davvero interessante e competitiva agli occhi dei buyer.
Un’altra mossa molto efficace è organizzare “inspection visits” per operatori stranieri, ovvero invitare tour operator e agenti di viaggio esteri a visitare il territorio di persona. Questo permette agli operatori internazionali di scoprire e vivere direttamente ciò che offre la destinazione, comprendendo così il valore dell’esperienza. Quando vedono e vivono in prima persona le attrazioni e le particolarità del luogo, è più facile per loro capire cosa rende speciale la destinazione e sentirsi motivati a promuoverla una volta tornati nei loro Paesi. Il gestore della destinazione può organizzare queste visite, coprendo i costi di trasporto, accoglienza e attività sul territorio, realizzando un investimento che costruisce una fiducia forte e duratura con i partner internazionali.
Per rendere queste azioni davvero efficaci nel tempo, è fondamentale monitorare costantemente i risultati: ad esempio, misurare quante prenotazioni arrivano dal portale, come stanno andando le campagne di marketing e quali pacchetti sono più richiesti. Questo tipo di analisi permette di adattare subito l’offerta turistica in base alle preferenze che emergono tra i visitatori stranieri, mantenendo sempre un passo avanti rispetto ai cambiamenti del mercato. Raccogliere feedback dai partner internazionali è altrettanto importante: grazie ai loro consigli si possono identificare i punti da migliorare e affinare sempre più le azioni promozionali per rispondere meglio alle aspettative dei turisti.
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MARKETING TERRITORIALE
Rubrica a cura di Marco Cocciarini
Laureato in Economia del Turismo, è consulente di sviluppo innovativo strategico e tecnologico per il destination management turistico in particolare su progetti di cooperazione internazionale e locale. È stato business developer di alcune delle più celebri startup italiane in ambito turistico ed è attualmente responsabile territoriale della loro associazione nazionale.