09 Set 24 L’acquisizione di beni culturali mobili in donazione, con schema di delibera di accettazione
La donazione è un contratto con il quale, per spirito di liberalità, una parte in possesso della piena disponibilità di disporre dei propri beni arricchisce l’altra, disponendo a favore di questa di un suo diritto o assumendo verso la stessa un’obbligazione: affinché un atto dispositivo possa qualificarsi come donazione non è sufficiente che il medesimo sia compiuto a titolo gratuito, ma occorre anche che la disposizione patrimoniale sia animata da “spirito di liberalità” (il c.d. animus donandi), ossia effettuata a titolo di mera e spontanea elargizione, fine a sè stessa.
La donazione può essere fatta da coloro che hanno la piena capacità di disporre dei propri beni e si perfeziona con l’accettazione da parte del donatario, la quale deve coesistere con la volontà del donante (la c.d. volontà decisiva, determinando il contenuto del negozio): il donatario non concorre, con la sua volontà (del tutto irrilevante), alla formazione di tutti gli elementi necessari per la donazione ma unicamente dichiarare l’accettazione (aspetto costitutivo), dando, con la sua dichiarazione espressa, il conseguimento degli effetti giuridici, trasferendosi sulla titolarità dei diritti attribuiti dal donante.
L’accettazione da parte del Comune di una donazione, appurato l’interesse pubblico sottostante, potrà avvenire con atto:
- del Consiglio comunale per i beni immobili;
- della Giunta comunale per i beni mobili (ad es. opere d’arte o altro materiale) e mobili registrati, di modico valore.
Si mettono qui a disposizione informazioni utili per la PA sul tema trattato, con relativo schema di delibera di accettazione scaricabile.
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IN PRATICA: MODULISTICA PRONTA ALL’USO
Rubrica a cura di Maurizio Lucca.
Segretario Generale di Enti locali, autore di pubblicazioni e docente in corsi di formazione.