07 Nov 22 Collaborazione scientifica per la valorizzazione del patrimonio culturale
La presenza all’interno del patrimonio comunale di beni storici, paesaggistici, ambientali, ovvero di un museo locale, possono essere l’occasione per valorizzare il territorio sotto due distinti profili, da una parte, quello più propriamente culturale attinente al contenuto di quanto posto al suo interno (ad es. della galleria, gipsoteca, pinacoteca, quadreria, raccolta d’arte), dall’altra parte, di aumentare l’offerta turistica con la proposta di un “mercato” per appassionati di una specificità locale, in grado di richiamare ospiti esterni, ma anche di costituire uno strumento per veicolare manifestazioni e iniziative di rilancio con effetti diretti sull’intera Comunità.
In termini diversi, in presenza di una eccellenza, nelle diverse sfumature del patrimonio culturale, si rende necessario assicurare la dovuta copertura mediatica, nel senso di far conoscere all’esterno del territorio, senza escludere i cittadini residenti, i beni e la ricchezza presente nei musei locali, i quali si caratterizzano per la loro unicità ancorata ad un fatto di storia, alla nascita di un pittore/musicista illustre, alla raccolta di reperti/minerali antichi, ad una donazione acquisita dal Comune che richiede una costante attenzione, sia per non disperdere la qualità degli oggetti (si pensi alla presenza di un archivio storico) che per garantirne la loro “salute” a fronte della loro delicata conservazione, o solamente per gli effetti del tempo, aspetti che costituiscono già di per sé un loro pregio.
Inevitabilmente, l’Amministrazione deve investire risorse per la gestione di questi spazi, anche solo per mantenere una pur limitata fruibilità al pubblico, con orari di apertura capaci di accogliere le diverse esigenze, che possono variare dai visitatori stagionali o dei giorni festivi, che delle scolaresche all’interno di percorsi formativi. In questo senso, può giovarsi di quella sussidiarietà orizzontale che consente, ex ultimo comma dell’art. 118 Cost., di poter affidare al mondo dell’associazionismo, o ad altri soggetti qualificati (vedi, il c.d. Terzo Settore), la spendita del “nome” del patrimonio comunale, con l’affidamento – mediante convenzione – di competenze proprie del Comune nel promuovere, nell’organizzare, nel difendere (curare) i beni pubblici.
Si mettono qui a disposizione informazioni utili per la PA sul tema affrontato e uno schema di collaborazione.
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IN PRATICA: MODULISTICA PRONTA ALL’USO
Rubrica a cura di Maurizio Lucca.
Segretario Generale di Enti locali, autore di pubblicazioni e docente in corsi di formazione.
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