20 Gen 25 FINESTRA LEGISLATIVA: Decreto “Misure urgenti in materia di cultura”
Nel corso della seduta del 23 Dicembre 2024 il consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge “Misure urgenti in materia di cultura”, entrato in vigore il 28 dicembre. Il provvedimento, emanato su iniziativa del ministro della cultura, è attualmente all’esame della commissione cultura della Camera dei Deputati. Si compone di ventitre articoli contenenti varie misure di cui vi proponiamo una rapida panoramica.
Partiamo dall’articolo 1 che, insieme al successivo, può essere considerato il cuore del provvedimento con l’istituzione del “Piano Olivetti per la cultura” ovvero un piano che, come recita il testo, ha i seguenti obiettivi: “favorire lo sviluppo della cultura come bene comune accessibile e integrato nella vita delle comunità”, “promuovere la rigenerazione culturale delle periferie, delle aree interne e delle aree svantaggiate, in particolare quelle caratterizzate da marginalità sociale ed economica, degrado urbano, denatalità e spopolamento”, “valorizzare le biblioteche, con il loro patrimonio materiale e digitale”, “promuovere la filiera dell’editoria libraria, anche attraverso il sostegno alle librerie caratterizzate da lunga tradizione, interesse storico-artistico e di prossimità”, “tutelare e valorizzare il patrimonio e le attività degli archivi nonché degli istituti storici e culturali”. Con un riferimento a due decreti precedenti, il testo definisce che al momento, in relazione al suddetto Piano, è prevista la creazione di una cabina di regia e l’attuazione degli indirizzi contenuti nel Piano d’Azione, che individua le sette regioni del Sud Italia interessate dal Programma nazionale cultura 2021-2027, di cui vi abbiamo dato notizia nella nostra finestra legislativa dello scorso Giugno 2024.
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Passiamo all’articolo successivo, “Progetti di cooperazione culturale con l’Africa e il Mediterraneo allargato”, in cui si istituisce un’unità di missione che sarà operativa fino alla fine del 2028, nel quadro del Piano Mattei, e avrà i seguenti compiti: esercitare “funzioni di indirizzo e di coordinamento di progetti e interventi di cooperazione culturale con Stati e Organizzazioni internazionali africane; promuovere “il dialogo tra enti e istituzioni culturali italiane e quelli degli Stati africani e del Mediterraneo allargato” e sostenere “la realizzazione di progetti di rigenerazione culturale nelle aree del Mezzogiorno”; coordinare “i programmi di ricerca e alta formazione promossi dal Ministero della cultura a beneficio di enti e istituzioni dell’Africa e del Mediterraneo allargato” e promuovere “forme di partenariato pubblico-privato per il sostegno alla valorizzazione del patrimonio culturale africano”. Anche in questo caso il provvedimento si limita, in questa fase, a definire gli indirizzi per il conferimento degli incarichi in capo all’unità di missione.
Proseguiamo con gli articoli 3, 4 e 5 dove troviamo: misure a sostegno dell’apertura di nuove librerie da parte di giovani under-35, dell’acquisto da parte delle biblioteche di nuovi libri anche in formato digitale, dell’ampliamento sui quotidiani in formato cartaceo delle pagine dedicate alla cultura, allo spettacolo dal vivo e all’audiovisivo; lo stanziamento di fondi per le celebrazioni del venticinquesimo anniversario della convenzione europea del paesaggio e di fondi per alcune importanti istituzioni culturali.
Agli articoli 6, 7 e 8 troviamo misure riguardanti il Bonus cultura 18app, la Carta della cultura giovani e Carta del merito; semplificazioni amministrativo-burocratiche per gli interventi sul patrimonio culturale e nei settori del cinema e dello spettacolo dal vivo; la ridenominazione della Scuola dei beni e delle attività culturali che diventa “Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali”.
Infine negli articoli 9, 10 e 11 sono contenute: disposizioni relative all’impignorabilità dei fondi destinati alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale (art.9); la novella in base alla quale i proventi conseguiti in occasione di eventi culturali dagli uffici dotati di autonomia o dagli enti controllati o vigilati dal ministero possono essere destinati anche all’acquisizione a vario titolo dei beni culturali (art.10); la previsione di un contributo di euro 500 mila per le spese di funzionamento della Fondazione museo di fotografia contemporanea (art.10); una serie di modifiche ai criteri e alle scadenze per il versamento della quota dei proventi, derivanti dalla vendita dei biglietti di ingresso, che i luoghi e gli istituti di culturali statali devono versare per legge nelle casse del bilancio dello Stato.
Gli ultimi due articoli, 12 e 13, definiscono le disposizioni finanziarie e l’entrata in vigore.
Come sempre vi forniamo il link al testo del decreto: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2024/12/27/24G00224/SG
Articolo a cura di M. M.