Presentata il 30 Ottobre, e annunciata nel corso della seduta del giorno successivo, la Legge di Bilancio per il triennio 2024 – 2026 ha iniziato il suo iter di esame e di approvazione in commissione Bilancio al Senato. Si tratta, come è nella sua natura, di un provvedimento corposo che copre tutti gli ambiti in cui si prevedono spese ed entrate per lo Stato. Tra i 109 articoli di cui si compone il testo base, ne abbiamo selezionati 3 che contengono al loro interno misure a nostro avviso degne di attenzione per chi opera nel mondo dei beni e delle attività culturali, del turismo e per le attività degli enti locali in questi ambiti. In riferimento al settore turistico segnaliamo l’articolo 9 e l’articolo 18 comma 1 che recano in rubrica rispettivamente Trattamento integrativo speciale per i dipendenti di strutture turistico-alberghiere e Modifiche alla disciplina fiscale sulle locazioni brevi di beni immobili. Nello specifico l’articolo 9 prevede il riconoscimento di un trattamento integrativo speciale, pari al 15 per cento della retribuzione lorda corrisposta relativamente al lavoro notturno e a quello straordinario effettuato nei giorni festivi, a tutti coloro che lavorano in esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e nel comparto turistico, inclusi gli stabilimenti termali. La misura sarà attiva per i primi sei mesi del 2024, dal 1° gennaio al 30 giugno, e ha come obiettivo la stabilità occupazionale e il potenziamento della forza lavoro in settori come quello ricettivo e turistico (incluso il comparto termale) che lamentano di essere in sofferenza. All’articolo 18, comma 1, troviamo invece un tassello normativo in relazione agli affitti brevi e al ruolo delle piattaforme telematiche. La misura contenuta nell’articolo in questione prevede l’aumento di 5 punti percentuali, dal 21 al 26 per cento, dell’aliquota di cedolare secca applicabile a redditi derivanti da forme di locazione breve da parte di persone fisiche.
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Una misura che è stata variamente accolta quando annunciata a fine ottobre in attesa del testo definitivo. Se da un lato Confedilizia ha criticato la norma paventando il rischio di un aumento del sommerso, dall’altro Federalberghi e Assohotel promuovono l’iniziativa per la sua finalità di contrastare le sperequazioni esistenti nel comparto ricettivo tra i vari tipi di operatori. In particolare nell’occhio del ciclone ci sono le piattaforme telematiche come Airbnb per citare quella maggiormente presente nelle cronache a causa della recente sentenza del Consiglio di Stato che ribadisce l’obbligo per le piattaforme telematiche di riscuotere e versare allo Stato la cedolare secca derivante dagli affitti brevi. A proposito di soggetti che gestiscono portali telematici e che esercitano attività di intermediazione finanziaria, l’articolo 18 comma 1 prevede inoltre che la ritenuta assuma carattere di acconto qualora essi incassino direttamente e intervengano nel pagamento dei canoni.
Dall’articolo 18 facciamo un balzo fino all’articolo 64 dove troviamo una serie di misure in materia di beni culturali e sale cinematografiche e polifunzionali, come riportato in rubrica. Per quanto riguarda i beni culturali segnaliamo 2 finanziamenti: il primo di 4 milioni, ogni anno a partire dal 2024, che saranno destinati a una campagna nazionale di scavi archeologici a Pompei e negli altri parchi archeologici nazionali; il secondo di 10 milioni ogni anno, con decorrenza dal 2024, destinati alla tutela e alla valorizzazione di istituti e luoghi della cultura – in particolare aree e parchi archeologici – tramite attività di manutenzione ordinaria e programmata. Accanto ai due finanziamenti per i beni culturali si prevede anche la possibilità per i visitatori di utilizzare strumenti diversi da quelli previsti dalla piattaforma PAGO PA per i pagamenti relativi a servizi di assistenza e ospitalità negli istituti e luoghi della cultura (musei, parchi archeologici, complessi monumentali per esempio). Per quanto riguarda le sale cinematografiche e polifunzionali vengono stanziati 20 milioni a partire dal 2024 con l’obiettivo di promuovere l’adeguamento tecnologico e funzionale, tenendo conto anche della necessità di abbattere sempre più ogni tipo di barriera per le persone con disabilità.
Va da sé che, essendo l’iter di esame e approvazione in corso ed essendo stati presentati dalle varie forze politiche delle proposte di modifica del provvedimento, sono possibili sia variazioni che novità rispetto ai contenuti che abbiamo selezionato per questo breve sguardo. L’appuntamento è dunque a gennaio per un aggiornamento.
Articolo a cura di M. M.