Pubblicato in Dal mondo dei musei, News
01 Apr 23 Il MAN a Nuoro: un “museo aperto” dove convive memoria e innovazione, ricerca e divulgazione
L’acronimo sta per Museo d’Arte Provincia di Nuoro. Il MAN è un’istituzione pubblica permanente, unica nel suo genere in Sardegna, votata allo studio, la conservazione e la promozione dell’arte moderna e contemporanea. Il museo persegue i propri obiettivi culturali attraverso molteplici attività, svolte sia all’interno della sede museale, sia sul territorio: realizzazione di progetti espositivi dedicati ai linguaggi visivi contemporanei e alla storia dell’arte dal XIX al XXI secolo, valorizzazione del patrimonio custodito (la collezione d’arte sarda dal Novecento a oggi), sviluppo di programmi di formazione, mediazione e didattica per tutti i livelli di pubblico. È l’idea di “museo aperto” che si afferma, un laboratorio permanente di indagine artistica e sperimentazione, uno spazio di produzione e comunicazione dove fare convivere memoria e innovazione, ricerca e divulgazione, pensiero globale e azione locale.
La sua storia inizia nel 1999 all’interno di un edificio degli anni Venti, già sede dell’Istituzione provinciale, tra le arterie del centro storico di Nuoro. Fino al 2003 è inserito come ufficio all’interno del settore cultura dell’amministrazione provinciale. Nel 2004 il museo acquisisce autonomia gestionale, strutturandosi come Istituzione senza personalità giuridica, ed entra a fare parte di Amaci, l’Associazione nazionale dei musei d’arte contemporanea. Nel 2013 il MAN ottiene il riconoscimento regionale come museo d’eccellenza. Il piano di riordino e sviluppo prevede l’apertura di un nuovo complesso espositivo, nato dal recupero di due edifici storici situati in piazza Sebastiano Satta, e la destinazione della sede attuale a dimora della collezione permanente.
Attività primaria del MAN sono le mostre temporanee, a cui il museo si dedica con regolarità, proponendosi come luogo di ricerca e comunicazione dei fenomeni più innovativi della produzione artistica, nel quadro di una prospettiva culturale dinamica in cui l’identità locale coesiste e si rafforza nel confronto con la globalità del circuito artistico, grazie agli scambi con altri musei e a nuove produzioni. In linea con la sua missione, il MAN propone mostre dedicate ad artisti e movimenti della storia dell’arte dal XIX al XXI secolo e progetti sperimentali rivolti ai linguaggi della più stretta contemporaneità.
Per informazioni sul museo > museoman.it
Le mostre in corso al Museo MAN
L’anno 2023 valorizza il binomio arte-architettura, accanto al consueto alternarsi di maestri dell’avanguardia e autori interpreti di nuovi linguaggi. I rapporti allacciati con alcune istituzioni europee, fra cui il Museo Reina Sofia di Madrid, il Musée Matisse di Nizza e la Kunsthaus di Zurigo, saranno arricchiti da gemellaggi virtuosi con centri di studio, come il Polo Universitario di Palermo e Agrigento, il Monte Verità di Ascona e le Università di Cagliari e Alghero, oltre allo straordinario riscontro appena ricevuto dall’Università di Leopoli (Ucraina) e dagli Archivi di Stato della Regione di Odessa al centro della prima mostra in agenda.
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Fading in. Massimo Grimaldi
03.03 – 13.04.2023
Il primo appuntamento in Project Room propone una selezione di reportage fotografici realizzati tra il 2010 e il 2021. La poetica di Grimaldi si sviluppa in costante tensione tra etica e estetica. L’artista ha elaborato una modalità di lavoro che prevede la collaborazione sistematica con EMERGENCY, associazione umanitaria nata con lo scopo di offrire sostegno medico gratuito alle vittime civili delle guerre e della povertà. Dal 2007 l’artista ha partecipato a concorsi con progetti che prevedevano, in caso di vincita, la donazione della somma a EMERGENCY e la realizzazione di reportage in luoghi dove l’ONG è attiva. Il caso più eclatante risale al 2009, quando Grimaldi vinse il concorso MAXXI 2per100 con un progetto che stabiliva di devolvere il 92% del premio di 700.000 euro a EMERGENCY per la costruzione del Centro Pediatrico di Port Sudan e di documentare l’attività dell’ospedale, dalla sua costruzione fino alla piena operatività. Un approccio che testimonia come Grimaldi rifletta sulla società e intervenga su di essa, ridiscutendo il ruolo dell’artista.
Odessa Steps. La Scalinata Potëmkin fra cinema e architettura
03.03 – 25.06.2023
a cura di Giovanni Francesco Tuzzolino e Federico Crimi
Una mostra inedita e importante dedicata alla storia e al mito della scalinata di Odessa, rinominata dalla cultura popolare la “Scalinata Potëmkin” in seguito alla fortuna del celeberrimo film di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn, La corazzata Potëmkin del 1925. Il progetto originario della scala, monumentale cerniera di congiunzione fra il mare e la città, fu siglato, negli anni trenta dell’Ottocento, dall’architetto Francesco Carlo Boffo (1796-1867) la cui biografia è rimasta per decenni avvolta nel mistero, in bilico fra una tradizione orale che lo legava alla Sardegna e nuovi tasselli documentari che la mostra rivela lungo il percorso, grazie a recenti scoperte d’archivio.
Olivo Barbieri. Twelve ee h s nine – Dolmen e Menhir in Sardegna
03.03 – 25.06.2023
Un progetto del grande fotografo italiano invitato dalla Fondazione di Sardegna nell’ambito del programma del festival “The Photo Solstice” a realizzare una ricerca sul territorio sardo dedicata alla presenza dei monoliti arcaici nel contesto rurale e agricolo. Una mappatura che diventa un viaggio nella storia e, insieme, un’analisi della persistenza di tracce antiche nell’orizzonte antropizzato odierno, dove il costruito assorbe e rilegge la memoria.
Studio Pratha. Trame e geometrie
03.03 – 25.06.2023
Studio Pratha è una fucina creativa sperimentale nata nel 2017 da un’intuizione di Graziella Carta, fondatrice e direttrice creativa del gruppo. Accogliendo ispirazioni di designer visionarie e artiste eclettiche, Studio Pratha reinterpreta in chiave contemporanea una raffinata tecnica di tessitura dalla storia millenaria, ormai praticata solo nel borgo di Sarule.
La fase esecutiva degli arazzi resta saldamente ancorata al cuore della Barbagia, dove le maestre tessitrici creano le opere Pratha utilizzando esclusivamente lana di pecora sarda e lavorando sul tradizionale telaio verticale, totalmente manuale: fedeli a un disciplinare esecutivo estremamente complesso e prezioso, realizzano solo pochi centimetri di manufatto al giorno, lavorando a due o quattro mani. La fase creativa varca invece i confini isolani e nazionali, aprendosi a nuove collaborazioni che portano gli arazzi Studio Pratha in musei e gallerie internazionali. Pur spaziando tra vari stili e ispirazioni, le opere Pratha si muovono prevalentemente nella dimensione dell’astrattismo con impronta concettuale, ma non mancano le sperimentazioni in ambito figurativo, tra cui il recente tributo a Guernica Tessere la Pace, nato dalla collaborazione con il Museo MAN di Nuoro.
Oggi sui telai Studio Pratha si intrecciano design e alta artigianalità, in una continua sperimentazione che si inserisce a pieno titolo nel panorama artistico contemporaneo.
La collezione permanente del MAN
La collezione del MAN è il risultato di un’accurata selezione di opere di artisti sardi dalla fine dell’Ottocento ai nostri giorni. Un corpus di circa 600 opere, in continua crescita, che al proprio interno annovera i più importanti autori della storia dell’arte sarda, tra i quali Antonio Ballero, Giuseppe Biasi, Francesco Ciusa, Mario Delitala, Carmelo Floris, Maria Lai, Mauro Manca, Costantino Nivola e moltissimi altri. La Collezione comprende anche una significativa raccolta di disegni e ceramiche di Salvatore Fancello e l’opera grafica di Giovanni Pintori. In attesa della conclusione dei lavori di ampliamento della sede museale, le opere della collezione del MAN sono visibili a rotazione in occasione di mostre tematiche o monografiche temporanee.