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08 Mar 22 ‘Ottaviano Nelli e il ‘400 a Gubbio’, una mostra per la città
“Non bastano i nomi di grandi maestri o artisti superstar. Né la potenza di fuoco di capolavori assoluti, prestiti eccezionali o storiche location: la forza di una mostra sta soprattutto in quel che lascia a ciascun visitatore, l’esperienza che lo avvicina alla natura più intima dell’arte […] a cominciare da quelle che, sparse in un territorio, ci invitano a intraprendere passeggiate tematiche. Come l’itinerario urbano alla scoperta di Ottaviano Nelli in quel di Gubbio, uno dei protagonisti del Gotico internazionale che nella prima metà del Quattrocento ha punteggiato l’intera città di cicli di affreschi, polittici, pale d’altare”. Alessandra Mammì ha raccontato così su D magazine di La Repubblica la mostra “Ottaviano Nelli e il ‘400 a Gubbio. Oro e colore nel cuore dell’Appennino”, tenutasi a Gubbio dal 23 settembre 2021 al 9 gennaio 2022, con la curatela di Andrea De Marchi e Rita Silvestrelli.
Una monografica dedicata ad un brillante interprete originario della stessa città umbra. Un ritorno, quindi, e un omaggio al suo massimo artista, che Gubbio ha voluto celebrare nei suoi due luoghi espositivi più emblematici, il Palazzo Ducale e il Palazzo dei Consoli. Ma non solo. Ed è stata qui la forza e il successo di questo evento che ha registrato in totale 13.389 visitatori. Non è stato solo questo numero il risultato degno di nota, quanto la capacità che ha avuto la mostra di aprirsi all’intera città. Di fare entrare i visitatori nelle sale e guidarli poi tra vicoli e piazze dal sapore e dall’anima medioevale, sulle tracce di quella straordinaria pittura di oro e colore del Nelli che invade chiese, monasteri e canoniche.
Ottaviano Nelli e il ‘400 a Gubbio: una mostra necessaria
Una mostra che si è dimostrata necessaria, per l’urgenza di ridare giusto lustro ad un artista certamente noto agli studiosi e storici dell’arte, un po’ meno al grande pubblico, ma soprattutto per la capacità di lasciare un’eredità di promozione e valorizzazione del patrimonio e del territorio di Gubbio che non si ferma all’evento espositivo. Una felice operazione che ha spronato la curiosità e la voglia di esplorare questa splendida città ancora autentica. Ha restituito una lettura del legame profondo del Nelli con Gubbio e il territorio di cui fu espressione massima nel suo tempo. Un pretesto ideale e un successo meritato, perché non accade spesso che contenuto e contenitore siano così strettamente legati. Ed alla fine, ancor più raro, che il contenitore sia un’intera città.
Il Sindaco di Gubbio, Filippo Mario Stirati
“È per noi davvero motivo di orgoglio riscontrare il grande successo di visitatori e critica riscosso dalla mostra su Ottaviano Nelli. Il Comune di Gubbio, in sintonia con gli uffici del Ministero della Cultura in Umbria e nelle Marche e dei Comuni e delle Diocesi di Gubbio e di Fabriano, in una logica di integrazione territoriale alla quale lavoriamo da tempo, si è fortemente impegnato per far sì che questa mostra non fosse una mera esposizione, ma un autentico momento di crescita culturale: anche per questo motivo abbiamo ritenuto opportuno riportare definitivamente a Gubbio alcuni importanti frammenti di affreschi che il Nelli realizzò per Palazzo Beni, nel quartiere di San Martino, staccati alla fine dell’Ottocento e venduti al miglior offerente. Rispetto a un passato di spoliazioni, ruberie e alienazioni improvvide, abbiamo voluto riconquistare il patrimonio culturale, restituendolo al godimento pubblico.
Sotto la guida autorevole e prestigiosa del prof. Andrea De Marchi e della prof.ssa Maria Rita Silvestrelli oltre dieci studiosi, tra cui alcuni giovani laureati e specializzandi in Storia dell’arte, hanno battuto per mesi le piste di Ottaviano Nelli, ricostruito il suo operato, percorso i suoi passi tanto negli archivi quanto all’interno di chiese, di cappelle, di oratori e di palazzi nobiliari. Hanno intercettato i mercanti d’arte, scovato antiquari, indagato sui collezionisti e seguito le traiettorie delle opere che lasciarono Gubbio tra Ottocento e Novecento. Il risultato di tale intenso, coinvolgente e minuzioso lavoro è stata questa mostra”.
Ottaviano Nelli a Gubbio: un’arte gustosa, vivace e ricca di idee narrative
Tutto parla di bellezza e armonia. Nella sua semplicità, fu un grande narratore, infaticabile ideatore di scene tratte dalla vita quotidiana, riprodotte con garbo e immediatezza, ancorate a modelli arcaici e perenni, per questo in grado di dialogare anche oggi con una realtà in piena trasformazione e di continuare a raccogliere consensi. Con il Nelli sacro e profano s’incontrano magistralmente. La sua arte si ritrova un po’ sparsa in tutta Gubbio e prosegue poi lungo l’Appennino centrale. L’itinerario urbano ha permesso e permetterà ancora la visita a grandiosi cicli decorativi in luoghi d’eccezione, per una visione “a colori” di quell’epoca. In particolare, degni di ammirazione sono gli affreschi in Santa Maria Nuova: la “Madonna del Belvedere”, dalla bellezza commovente e manifesto dell’adesione dell’artista ai raffinati canoni del Gotico internazionale, e la solenne “Crocefissione”. Duecento metri separano Santa Maria Nuova dalla chiesa del convento di Sant’Agostino, fuori porta Romana, dove prosegue la scoperta di Nelli. E poi Santa Maria della Piaggiola, San Francesco, Fraternita dei Laici (o dei Bianchi), San Domenico e canonica di San Secondo (cappella Panfili di Jacopo Bedi). Appare quindi evidente come, seguendo il filo rosso lasciato da Ottaviano tra palazzi, vicoli e chiese, alla fine del percorso si abbia esplorato Gubbio quasi in ogni angolo.
La mostra, infine, è stata anche l’occasione per promuovere una raccolta fondi finalizzata al restauro dei capolavori della chiesa di San Domenico: la tavola del San Vincenzo Ferrer e le cinque cappelle affrescate.
Marco Pierini, direttore della Direzione Regionale Musei Umbria
«La sinergia tra la Direzione Regionale Musei Umbria, con il suo Palazzo Ducale, e l’Amministrazione comunale, avviatasi nel 2018 grazie alla mostra “Gubbio al tempo di Giotto. Tesori d’arte nella terra di Oderisi”, si è rinnovata e rafforzata con questo evento espositivo. I due momenti rappresentano, infatti, le partizioni di uno stesso racconto al centro del quale è Gubbio. L’indagine conoscitiva della città e del suo territorio è declinata nel primo caso attraverso l’operosità di quei maestri che da Guido di Pietro, padre di Oderisi, tramandano il mestiere fino a Mello, il principale pittore eugubino del Trecento e, se la tradizione locale dovesse un giorno trovar riscontro documentario, nonno di Ottaviano di Martino. Protagonista assoluto di questo secondo capitolo, Ottaviano è al contempo testimone oculare dell’assopirsi delle libertà comunali, con l’arrivo di Antonio di Montefeltro nel 1384, e dell’affermazione di nuove élite negli apparati politico-amministrativi, di cui lui stesso è chiamato a far parte in più circostanze. Il 2022 vedrà rinnovarsi ancora una volta la sinergia tra Direzione Regionale Musei dell’Umbria e il Comune di Gubbio, con gli eventi dedicati a Federico da Montefeltro nel VI centenario della sua nascita».
Ottaviano Nelli, uno dei protagonisti del Gotico internazionale
Ottaviano Nelli ebbe la capacità di farsi interprete del suo tempo, della sua gente e dei suoi paesi, di una borghesia mercantile ed artigiana in esuberante crisi di vitalità di cui lui era figlio. La mostra ha fatto per la prima volta il punto su questa figura così importante per la sua città. Come ha dichiarato il critico Vittorio Sgarbi al termine della sua visita in mostra e all’itinerario urbano: “La mostra di Ottaviano Nelli a Gubbio è un esempio di vero rilancio e di Rinascimento delle piccole città italiane, che superano le proprie dimensioni grazie all’approfondimento storico e artistico realizzato da mostre necessarie. E che lasciano il segno. Una mostra assolutamente da godere”.
La produzione della mostra “Ottaviano Nelli e il ‘400 a Gubbio” prosegue la significativa tradizione di una città che ha abituato il pubblico della cultura alla presentazione di progetti espositivi accurati, originali e, come in questo caso, necessari per il forte legame dell’artista con la città. L’organizzazione è stata affidata a Maggioli Cultura, contando su professionisti di consolidata esperienza nel settore culturale e museale. È stata promossa dalla Direzione Regionale Musei Umbria, il Comune di Gubbio, Palazzo Ducale di Gubbio e Palazzo dei Consoli con il contributo della Regione Umbria, il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, la Diocesi di Gubbio, Gubbio Cultura e Multiservizi, il Festival del Medioevo e la Galleria Nazionale dell’Umbria.