La fine imminente (almeno dal punto di vista strettamente climatico) del periodo estivo e della pausa lavorativa che generalmente ad essa si associa ci mette nelle condizioni ideali per completare l’analisi del primo “stato di avanzamento” del “cantiere Cultura” aperto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza avviata nel precedente articolo di questa rubrica pubblicato a inizio luglio scorso. Ciò al fine di comprendere a che punto siamo giunti del progetto complessivo di investimenti straordinari post-pandemici a favore del patrimonio culturale del nostro Paese, quali iniziative restano da avviare e quante risorse saranno ancora messe in campo nei prossimi mesi.
Come ormai gran parte degli Amministratori Locali hanno appreso, il PNRR ha riservato alla Cultura uno spazio specifico nell’ambito della Missione 1, quella contraddistinta dal macrotema della digitalizzazione e dell’innovazione come leve di competitività del sistema Paese, inclusi due dei suoi asset principali: cultura e turismo, cui è dedicata la Componente 3 della Missione, della cui attuazione è responsabile direttamente il Ministero per la Cultura. Gli interventi previsti, in conformità con gli obiettivi e i principi trasversali del Piano, grazie ad una disponibilità di circa 4,3 miliardi di euro, intendono ristrutturare gli asset chiave del patrimonio culturale italiano e favorire la nascita di nuovi servizi, sfruttando anche la partecipazione sociale come leva di inclusione e rigenerazione, con l’obiettivo di migliorarne l’attrattività, l’accessibilità (sia fisica che digitale) e la sicurezza, in un’ottica generale di sostenibilità ambientale. Le Misure specifiche in cui è articolata tale Componente (identificata come M1C3 secondo l’ormai noto sistema di codifica caratteristico del PNRR) sono tre:
- “Patrimonio culturale per la prossima generazione”, alla quale sono stati destinati 1,1 miliardi di euro;
- “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale religioso e rurale”, finanziata con 2,72 miliardi di euro;
- “Industria culturale e creativa 4.0”, cui sono destinati 0,46 miliardi di euro.
Dei tre Investimenti della prima Misura sono rivolti agli Enti Locali solo il secondo ed il terzo, dedicati rispettivamente alla “rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi” e a “migliorare l’efficienza energetica in cinema, teatri e musei”. Entrambi sono stati già avviati attraverso Avvisi pubblici dedicati, ma mentre per quest’ultimo sono stati già investiti i 300 milioni a disposizione, per la rimozione delle barriere dei luoghi della cultura restano ancora da utilizzare 170 milioni che saranno messi a bando successivamente.
Più articolata e complessa è la situazione ad oggi della seconda Misura che si compone di 4 Investimenti, i primi 3 dei quali sono tutti di interesse specifico degli Enti Locali. Il primo (Investimento 2.1 M1C3) è quello più ricco e noto essendo dedicato a finanziare progetti di rilancio e valorizzazione dell’attrattività dei piccoli borghi e si è ormai concluso avendo già impegnato l’intero miliardo di euro a sua disposizione. Anche il secondo Investimento (2.2), finalizzato alla tutela e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale, per il quale gli Enti Locali hanno un ruolo strategico essenziale anche se non possono beneficiare direttamente dei finanziamenti, è in corso, attraverso procedure gestite direttamente dalle singole Regioni che esauriranno l’intero plafond di 600 milioni. Analoga la situazione del terzo Investimento (2.3), volto a valorizzare l’identità dei luoghi attraverso interventi mirati su parchi e giardini storici, che ha già investito i 300 milioni a sua disposizione (190 tramite avviso rivolto a tutti gli Enti Locali e i restanti 110 per 5 interventi di rilievo in importanti parchi statali, tra cui la Reggia di Caserta, il Real Bosco di Capodimonte e la Villa Favorita ad Ercolano).
Quanto alla terza ed ultima Misura, essa riguarda, da un lato, gli investimenti nel settore cinematografico e audiovisivo per migliorarne la competitività, attraverso il rilancio di Cinecittà (cui andranno 300 dei 460 milioni di euro che costituiscono il plafond della Misura), dall’altro, il supporto agli operatori dell’industria culturale e creativa affinché gestiscano gli eventi culturali in una logica di maggiore sostenibilità ambientale e acquisiscano maggior competenza su temi green e digitali. Si tratta di una Misura ancora in fase di avvio la cui attuazione comunque non riguarda direttamente gli Enti Locali.
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PNRR: BANDI E FONDI PER IL TURISMO E LA CULTURA
Rubrica a cura di Gianfranco De Gregorio
Laureato in Giurisprudenza, è consulente d’impresa e della pubblica amministrazione con 35 anni di esperienza in innovazione, comunicazione e progettazione comunitaria.
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