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20 Dic 16 TORINO, DALLE MACERIE ALLA RINASCITA DELLA GAM
La vicenda della ricostruzione del museo di arte moderna dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale al centro di una mostra
Fondata nel 1895 per ospitare la raccolta di arte moderna del Museo Civico istituito nel 1863, la Gam conta oggi oltre 45mila opere.
L’edificio originario fu parzialmente distrutto nel 1942 da ripetuti bombardamenti alleati; finita la guerra, la Galleria d’Arte Moderna fu ricostruita nel medesimo sito su un avveniristico progetto diagonale di Carlo Bassi e Goffredo Boschetti avviato nel 1954 e inaugurato con i suoi tre corpi e muri inclinati nel 1959, lo stesso anno in cui apriva il Guggenheim di New York.
Alla base di tale operazione vi fu la visione lungimirante di Vittorio Viale, direttore dei Musei Civici torinesi nel 1930-65, che prima ancora di pensare alla ricostruzione del museo si occupò di incrementarne la collezione con opere di artisti internazionali come «Dans mon pays» di Marc Chagall (1943), acquisita alla Biennale di Venezia del 1948, e lavori di Hans Hartung e Alfred Manessier.