10 Ott 22 TURISMO E ACCESSIBILITÀ: l’elenco ministeriale è un lasciapassare per il PNNR
L’accessibilità, specialmente nell’ambito turistico, sta acquistando sempre più un valore per coloro che lavorano in questo settore e nei servizi ad esso collegati. Avere l’opportunità e la libertà di visitare qualsiasi luogo della nostra Italia, anche da parte di chi è affetto da una disabilità o ha un problema fisico o di salute, è un diritto sui cui molte città e strutture si stanno adeguando.
Va in questa direzione l’elenco ministeriale a cui servizi turistici e strutture sportive si possono iscrivere, pubblicato lo scorso 5 settembre e in vigore fino al 31 ottobre 2024. È un’iniziativa realizzata grazie alla collaborazione tra il Ministero del Turismo, UNI e Accredia.
Con un avviso pubblico, il Ministero ha indicato le modalità per la costituzione dell’elenco degli organismi accreditati alla certificazione UNI ISO 21902:2022, UNI CEI EN 17210:2021 e UNI/PdR 92:2020, ai quali esercizi alberghieri, extra-alberghieri, stabilimenti termali, balneari e strutture sportive potranno rivolgersi per:
– la verifica dei requisiti necessari all’ottenimento della certificazione;
– il mantenimento dei requisiti posseduti;
– la valutazione delle azioni correttive eventualmente realizzate;
– il rinnovo delle certificazioni.
L’avviso pubblico emesso dal Ministero del Turismo si può consultare a questo link.
Le attività di verifica svolte da organismi di certificazione accreditati da Accredia verranno guidate da una checklist attualmente allo studio presso UNI, con l’aiuto di esperti di settore e rappresentanti del Ministero del Turismo. Migliorare l’offerta del turismo accessibile è un’esigenza sociale che non può più essere ignorata e una sfida molto importante. È un segno imprescindibile di civiltà, oltre che un importante fattore di crescita e sviluppo per un settore centrale dell’economia del nostro Paese. Lo stesso PNRR prevede interventi mirati in questa direzione per ognuna delle sei missioni.
Avevamo affrontato già la tematica anche dal punto di vista delle strutture museali, componenti certamente importanti nella scelta di una destinazione turistica.
Le strutture imprenditoriali che decidono di investire nell’adeguamento delle proprie strutture avranno accesso al fondo previsto dalla Legge di Bilancio, destinato alla realizzazione di interventi per l’accessibilità all’offerta turistica delle persone con disabilità. La dotazione è di sei milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024. “Accessibilità e inclusione sono due facce della stessa medaglia. E la normazione tecnica è da tempo impegnata su questi fronti, fornendo strumenti e soluzioni per garantire spazi pienamente fruibili da tutti i cittadini, secondo i principi del design for all – chiarisce Ruggero Lensi, Direttore Generale UNI – L’Avviso pubblico per la costituzione dell’elenco degli enti certificatori, pubblicato nei giorni scorsi dal Ministero del Turismo, rappresenta non solo un passaggio formale, ancorché necessario, ma un esempio concreto di come l’Infrastruttura per la Qualità – la filiera normazione, accreditamento, certificazione – sia una risorsa fondamentale per tradurre in azioni sostenibili le esigenze della società”.
Turismo accessibile: come riconoscere la meta giusta
Perché una meta venga considerata accessibile deve avere determinati requisiti, tra i più importanti ci sono:
- assenza di barriere architettoniche, culturali e sensoriali in luoghi pubblici e strade;
- mezzi di trasporto pubblico accessibili in autonomia;
- aree di parcheggio dedicate ai disabili e a chi ha esigenze speciali (ad esempio donne incinte o mamme con bambini piccoli);
- accesso autonomo a musei, biblioteche e teatri;
- strutture ricettive accessibili dall’esterno;
- servizi igienici adeguati in tutti i luoghi pubblici;
- facilità di accesso a parchi pubblici, strutture sportive e al mare;
- attività di ristorazione prive di barriere architettoniche e con informazioni dettagliate per chi soffre di intolleranze o allergie;
- facilità di accesso a biglietterie automatiche e bancomat.
Bandiera Lilla: un riconoscimento per il turismo accessibile
Nel 2012 è stato istituito il progetto Bandiera Lilla che premia i comuni che favoriscono il turismo accessibile. L’assegnazione è con cadenza biennale. La Regione Liguria ha seguito la prima fase di sperimentazione del progetto, che si è poi allargato mano a mano nelle altre regioni. Attualmente il numero complessivo di bandiere lilla in Italia è di 45 Comuni in rappresentanza di 15 regioni (la lista completa è consultabile qui).
La bandiera lilla è uno strumento in grado di coniugare il sostegno e la promozione sociale con il marketing turistico, operando sia una funzione sociale sia di rilancio dell’economia e, per questo, lo ha sostenuto seguendone da vicino La strada è ancora lunga, ma il percorso di sensibilizzazione è quello giusto, come sottolinea Antonella Celano, presidente di APMARR (Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare.) nella recente intervista su Repubblica. L’ APMARR è un’associazione pazienti che difende i diritti degli oltre 5,5 milioni di persone affette da una delle oltre 150 patologie reumatologiche: “Per riuscire a migliorare le pratiche di accessibilità, eliminando le principali barriere strutturali (servizi di prenotazione e trasporto, strutture ricettive, comunicazione) e sociali (mancanza di formazione delle imprese e degli operatori del settore turistico e di consapevolezza circa le tematiche dell’accessibilità), occorre pensare a una partecipazione attiva e diretta delle persone con disabilità nella stesura di protocolli internazionali standard che siano in grado di garantire lo stesso livello di accessibilità e qualità del servizio”.