17 Apr 23 Utilizzo di spazi culturali per attività senza fine di lucro con schema di regolamento
Una modalità per incentivare l’approccio al patrimonio culturale, o per promuovere la lettura e le iniziative culturali, può consistere nella messa a disposizione di beni pubblici per l’utilizzo in attività da parte dei privati, non tanto con una finalità di sponsorizzazione per acquisire risorse, quanto per incentivare la frequenza in ambienti che risultano la proiezione di una molteplicità di valori, sia con riferimento al contesto materiale degli spazi e dei paesaggi, che con il contenuto che questi ambienti possono esprimere.
I beni culturali, e più in generale il patrimonio culturale e artistico, sono una risorsa sia materiale che immateriale, dove le tradizioni, la storia, le civiltà hanno insegnato e segnato le radici di uno sviluppo, sin dall’antichità che dal rinascimento, offrendo la dimostrazione del benessere (prosperità) di una Comunità e dei valori del “buon governo”, sicché poter utilizzare questi territori, o giacimenti culturali, assolve una funzione elettiva che innalza lo spirito e la dimensione sociale dell’appartenenza ad un luogo (al c.d. vissuto), oltre che offrire un’occasione di valorizzazione, diversamente i beni dovrebbero essere dismessi.
Si comprende che poter consegnare in via temporanea, con le dovute cautele e assicurazioni, locali per un utilizzo privato, per svolgere eventi, per organizzare feste, o semplicemente momenti creativi e ludici, può costituire un mezzo per assolvere più interessi pubblici, da una parte, il fine della promozione della cultura e dell’arte, dall’altra parte, aumentare le entrare a bilancio, assecondando le esigenze dei privati di accesso a beni altrimenti non disponibili.
Si mettono qui a disposizione informazioni utili per la PA sul tema trattato e uno schema di regolamento.
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IN PRATICA: MODULISTICA PRONTA ALL’USO
Rubrica a cura di Maurizio Lucca.
Segretario Generale di Enti locali, autore di pubblicazioni e docente in corsi di formazione.
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